(a cura di Nicola Pepe)

Da due giorni si è chiuso anche questo inverno, molto impegnativo per tanti, tantissimi aspetti. 
Molti di noi sono stati toccati dalle tragedie che questa pandemia ha provocato, e ognuno di noi ha dovuto rinunciare (e ancora lo sta facendo) a molte, troppe cose che caratterizzavano e davano gusto alla propria vita, magari senza nemmeno rendersene conto…
E questo è successo sia per la vita “personale” che per quella professionale.

Non ci nascondiamo: per noi, come per molti altri ambiti, questa situazione è stata un trauma.
Dalla sera alla mattina ci siamo trovati nell’impossibilità di svolgere le nostre attività, e uno degli aspetti per noi maggiormente significativi, cioè la relazione empatica con i nostri corsisti, è stata colpita alla radice dall’impossibilità di vedersi e stabilire un contatto fisico.

Ma qui siamo abituati (e per fortuna) a rimboccarci le maniche, a non tirarci indietro, e ad affrontare le sfide… ed è quello che abbiamo fatto anche questa volta.

E, con grande soddisfazione, posso dire che la pandemia ci ha sicuramente tolto tanto, ma anche offerto l’occasione di crescere, di migliorarci, di scoprirci capaci di reinventarci e adattarci più di quanto non credessimo già di saper fare.
E ci ha aperto nuovi sbocchi e nuove opportunità.

In questo freddo inverno abbiamo tenuto (e/o stiamo concludendo) tre corsi lunghi (circa 180 ore l’uno), tra le provincie di Verona, Vicenza, Venezia, Bolzano, stiamo tenendo corsi per uno dei più grandi gruppi industriali italiani che si è affidato a noi per riconvertire il proprio personale; per una università; per dei professionisti che con noi cercano di sfruttare al meglio questo periodo di calo di lavoro per formarsi per poi ripartire più forti di prima e abbiamo perfino ripreso (sempre a distanza) le attività con alcune scuole superiori.

Mai come oggi ci sentiamo parte dell’Italia migliore, quella che crede in ciò che fa, che butta il cuore oltre l’ostacolo, che si aggancia ai valori etici e morali per uscire da una situazione difficile, che cerca di dare il meglio di sè per aiutare anche gli altri a fare lo stesso, e ad uscire dalle proprie difficoltà sulle proprie gambe grazie all’acquisizione di nuove competenze; che si sforza di trasmettere passione alle nuove generazioni, e a ragazzi che dopo 5 ore di didattica a distanza ancora hanno voglia di stare davanti al computer ad ascoltare per imparare qualcosa che reputano importante per il loro futuro universitario o professionale.

Se mi guardo indietro non posso che provare tanta soddisfazione e gratitudine, verso i miei docenti, che con vero spirito di collaborazione si adattano alle nuove richieste e si mettono in gioco, rinnovandomi ogni giorno la loro fiducia; ma la stessa gratitudine la provo per le mie nuove colleghe e colleghi di Engim, che mi hanno supportato in questi mesi, e con cui collaborare è un piacere grazie alla stessa passione che ci guida.  

Riprendo un passo di un post precedente, perchè ritorna come un mantra…. “Questi corsi sono la dimostrazione che l’unione fa la forza, e che le prospettive di espansione e di nuove opportunità da cogliere sono reali, e ci permetteranno di offrire i nostri servizi formativi anche su territori che da Verona, fino a qualche tempo fa, erano un po’ fuori dalla nostra portata”

Andiamo avanti così, fiduciosi in un futuro migliore che oramai sembra essere possibile, e facciamo esperienza di quello che la pandemia ci ha insegnato e ci sta insegnando.

Che la vita vi sorrida, sempre.

Nicola Pepe
Responsabile Centro Autodesk – Engim Veneto-Scaligera Formazione

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